Nel terzo giorno della creazione, quando il mondo era ancora un’anima in fermento, Dio pose il suo sguardo amorevole sulla Terra appena nata. Ordinò alla Terra di generare erbe e germogli e frutti, sentendo nell’aria la promessa di vita che si stava per compiere. Ma nel suo cuore divino, si agitava un dubbio: sarebbe stata la forza e la bellezza del suo creato sufficiente a manifestare tutta la grandezza di cui era capace?
Il cuore di Dio era colmo di amore e desiderio di condividere la propria grandezza con le sue creature. Ma al pensiero dell’uomo, un’altra meravigliosa creatura che stava per plasmare, si diffuse un leggero turbamento. Avrebbe l’uomo compreso la magnificenza del suo creato senza un costante riverbero della grandezza divina?
Così, con un lampo di genio, Dio creò i fiori.
Con un gesto gentile, sparse i semi dei fiori sulla Terra ancora giovane e chiese loro di scegliere il loro colore. Le margherite e le primule, timide e delicate, optarono per tonalità di bianco, mentre i nontiscordardime, danzando leggeri tra i venti primordiali, si vestirono di un luminoso blu. Le violette, nascoste tra le ombre del crepuscolo, abbracciarono un lilla profondo.
Ma la sua impresa non era ancora compiuta. La rosa, regina di tutti i fiori, richiese con orgoglio di poter sfoggiare tutte le sfumature di rosa, rosso e arancio che il cielo poteva offrire. E così fu.
Dio non si scompose di fronte alla varietà delle richieste, ma invece si sentì rinfrancato dalla creatività dei suoi piccoli fiori. I fiori tropicali, immersi nel calore e nella luce, esplodettero in colori vivaci, come se volessero catturare ogni raggio di sole per rivelare la magnificenza del loro Creatore.
E poi c’era il tarassaco, il modesto Dente di Leone, semplice eppure straordinario. Quando Dio lo interrogò sul suo colore, il tarassaco raccontò di aver scrutato il cielo di giorno e di notte, ammirando il sole, la luna e le stelle. Con umiltà e saggezza, desiderava emulare la bellezza di ogni asta celeste.
Colpito da tanta purezza d’animo, Dio lo trasformò in un fiore che rifletteva la luce del sole durante il giorno, la luna bianca e rotonda di notte, e quando il vento accarezzava i suoi semi, si trasformava in una miriade di stelle danzanti nel firmamento, dove i desideri ancora oggi trovano casa.
E così, nell’arco di quel terzo giorno di Creazione, la Terra fu cosparsa di fiori, ognuno un capolavoro unico che raccontava la storia dell’amore e della grandezza di Dio.
Storia letta sul blog MAMMAOCA.COM , che ringraziamo per avercela fatta conoscere.